BENE COMUNE, BENE DI TUTTI

VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO, ARTISTICO E AMBIENTALE 

IL CONTESTO 

"Bene comune, bene di tutti" ha lo scopo di valorizzare il patrimonio storico-artistico e ambientale che gli enti partner di progetto (Biblioteche civici e Musei) custodiscono e tutelano. Il titolo del progetto fa riferimento alla definizione di Rodotà (2012), ossia che i beni comuni sono “a titolarità diffusa”: tutti devono poter accedere ad essi e nessuno può vantare pretese esclusive, devono essere amministrati muovendo dal principio di solidarietà e il loro valore cresce attraverso il coinvolgimento della comunità territoriale, titolare del bene e per questo motivo se ne prende cura e lo vive.

i beni che gli Enti custodiscono e valorizzano concorrono alla formazione civica della persona e sono rivolti a tutta la collettività. I volontari che aderiscono a questo progetto vengono coinvolti per valorizzare il patrimonio e potenziarne la fruizione, per preservare i beni condivisi dalla comunità al fine di salvaguardarli per le generazioni future.

Il settore culturale è rimasto duramente colpito dalla pandemia Covid-19, in quanto sono stati chiusi a lungo musei, biblioteche e altri enti coinvolti in ambito culturale. Doveroso è riflettere sul futuro di questo settore, perchè è proprio nella cultura, nell'educazione e nella valorizzazione del patrimonio artistico che è importante investire in vista della ripartenza dopo l'emergenza.

Nel progetto "Bene comune, bene di tutti" sono attivi 10 giovani volontari. 

GLI OBIETTIVI 

BENE COMUNE E L'AGENDA 2030 

Nell'Agenda 2030, nonostante non vi sia un chiaro riferimento e uno specifico obiettivo dedicato al Patrimonio, si trova una rispondenza con l'obiettivo 11: "Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili", ovvero il sotto-obiettivo 11.4: "Potenziare gli sforzi per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo". 

La cultura e l'ambito storico artistico a cui fa riferimento il progetto "Bene comune, bene di tutti" è difficile riferirlo ad un solo obiettivo, poiché questi ambiti non sono misurabili e tangibili in modo oggettivo, ma hanno un impatto su ognuno di noi ed è questo patrimonio che poi sarà specchio alla nostra eredità culturale, determinante per formarci come società civile futura. Interessante a questo proposito è la considerazione del sociologo e filosofo Georg Simmel che riteneva che la cultura fosse sia risultato che processo, e che sebbene non sia possibile misurarne gli impatti con una metodologia specifica, essa si manifesta attraverso i nostri comportamenti e con delle politiche concrete da attuare. 

"Bene comune, bene di tutti" concorre anche all'obiettivo 4: "Fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva, promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti", e all'obiettivo 5: "Raggiungere l'uguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne e ragazze", e in particolare al sotto-obiettivo 5.5: "Garantire piena ed effettiva partecipazione femminile e pari opportunità di leadership ad ogni livello decisionale in ambito politico, economico e della vita pubblica".

ENTI DI ACCOGLIENZA 

AMESCI, capofila del progetto "Bene comune bene di tutti", ha costruito una cordata di partner di progetto, toccando tutte le province del territorio veneto. Si tratta di Enti locali, Fondazioni, Cooperative e Associazioni che accolgono per 12 mesi presso le loro sedi i volontari di Servizio Civile Regionale. Al progetto aderiscono: